Quella serie animata che non è propriamente una serie animata, ha annullato quella differenza tra la serie animata e anche non con una parola: Undone.
Serie animata americana del 2019, commedia e thriller psicologico al momento su Amazon Prime con sinora 16 puntate da 25 minuti, ha la regia di Hisko Hulsing sotto l’idea di Raphael Bob Waksberg, con protagonista Rosa Salazar (Alma Diaz) affiancata da Costance Marie (Camila Diaz) e Bob Odenkirk (Jacob Winograd).
Alma è una ragazza ventottenne rassegnata alla propria vita che ritiene ripetitiva, e mentre sta girando con la sua auto, viene distratta dalla visione di un qualcosa, e fa un incidente grave.
D’ora in poi la storia prosegue senza passato né futuro, e la giovane si risveglia dal coma vedendo scene che si ripetono e che lei può in parte modificare.
La madre Camila e la sorella cercano di aiutarla, ma in maniera particolare.
Camila sembra essere troppo impuntata nel proteggerla in maniera netta, decisa, intransigente; la sorella invece, ora che sta per sposarsi, sente che come al solito nonostante lei riesca a condurre una vita regolare con vari successi personali, colei che attira tutta l’attenzione su se stessa è Alma, personaggio particolare che non arriva mai a nulla.
Chi appare solo a lei dall’incidente in poi, è il padre morto diversi anni prima in un incidente che ha un perché misterioso, e le chiede se vuole aiutarlo a scoprirlo.
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Non si potrebbe descrivere e recensire l’opera dal punto di vista formalmente legato alla recitazione, visto che gli attori non ci sono. Cioè ci sono, ma non ci sono, poiché non è una serie animata, è un rotoscopio.
La serie si poggia a questa tecnologia che trasforma delle scene girate dal vivo, in visione animata, garantendo la possibilità di vedere immagini particolari.
La storia, non avendo un passato né un futuro ma basandosi solo sul presente, non può essere raccontata in maniera semplice, visto che è storia senza storia.
Ha un’immensa struttura dell’introspettivo, quindi verte sulla psicologia degli esseri che compongono quei momenti che divengono parte del tutto.
Ricordo che una quindicina di anni fa, forse anche più, supponevo che i personaggi inventati dalla penna di un’artista avrebbero potuto far successo nella cinematografia del futuro divenendo in certi casi più popolari degli attori umani.
Con il rotoscopio sommato a diverse altre tecnologie, potrebbero avvenire anche altre funzioni.
Lo schermo potrebbe ridar vita virtuale ai grandi del passato, e Charlie Chaplin avrebbe una nuova nomination all’Oscar per quel suo immenso ruolo caratterista di recitare.
Senza avanti né indietro, senza ieri né domani, rimane il qui ed ora.
Undone.
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