La Libertà esiste.
L’ho letta e sentita parlare tante volte.
Libertà è chiarimento d’opinioni, scelta progressista, induzione sotto richiesta, accompagnamento al grido, il dire ‘chi piscia da solo o è un ladro o una spia’, l’avallo democratico, il difendersi da soli in ogni modo, lo scrivere ogni cosa che si vuole, il passare da un amante all’altro senza eccessivi scrupoli e, poi…
No. Probabilmente la Libertà, beh quella che serve ad ognuno di noi, lei esiste solo se la sappiamo costruire.
E come si costruisce la Libertà? C’è bisogno della sacrosanta rivoluzione? Oppure serve chi vuol farsi sentire per noi?
Ecco, Libertà si costruisce non agli occhi degli altri, anche perché farlo in questa modalità opprimerebbe la scioltezza di ogni gesto esaltando il nostro ego, ma avverando ciò che implica lei, la Libertà: fare delle scelte.
Si, la sacrosanta rivoluzione apparterrebbe alle scelte, ed anche poggiarsi a chi vuol farsi sentire per noi, ma non ho scritto che c’è una regola che si deve seguire per costruirla. Lei, la Libertà, non vuole lavorare per noi, e non si può renderla nostra dipendente.
Lei, la Libertà, non ha regole.
Non ditemi che è antidemocratico pensare ad essa, la Libertà, senza regole.
In tutti i casi si deve seguire qualcosa d’imposto, ma ciò che ci rende costretti è proprio la regolamentazione popolare.
Se si vuole vivere liberamente alcune regole le si deve rispettare, ma io non parlavo di quella libertà, ma de la Libertà.
La Libertà non si deve cercare dietro un volto, o impaurirsi dietro la vista di un altro. Lei, la Libertà, va costruita al nostro interno. E non è materiale. È vivere incrementando e sentendo le nostre emozioni. Vivere senza esse è l’apparire, non l’essere.
La Libertà che vi ho sinora illustrato è quella per la quale ho scritto i miei ultimi due libri.
Uno è Il fuoco dell’agio, l’altro è Schiavo della sua libertà, ed ho cercato di avvicinare lei, la Libertà, sia a coloro che impregnano la loro vita quasi solo di spiritualità, che chi si affaccia ad essa in un modo materialista.
Io non ho nulla né contro gli uni né contro gli altri, ed è per questo che m’avvalgo del mezzo scrittorio per avvicinarmi a tutti.
La cosa che la vita m’ha sino ad ora insegnato, sia in atti pratici che filosofici, è che l’importante sta nell’equilibrarsi, in tutto e per tutto.
Io sto cercando quanto posso di farlo, ma la strada è lunga, ed è un cammino è tortuoso.
Crediamo in noi stessi liberandoci.
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