Quando ti capitano delle brutte cose, t’occorre affidarti a persone che sai possano essere un aiuto, e se li cerchi, poi li trovi Quei bravi ragazzi.
Goodfellas è un film del 1990 ripreso dal romanzo Il Delitto Paga Bene di Nicholas Pileggi, il regista è Mertin Scorsese ed i personaggi importanti sono Ray Liotta (Henry Hill), Robert De Niro (Jimmy Conway) e Joe Pesci (Tommy DeVito). Tanti gli attori che si alternano in questo lungometraggio, e tra loro appare in una piccolissima parte, nei suoi inizi di attore che poi diverrà conosciuto, Samuel L. Jackson.
È una biografia di un fatto reale romanzato.
Siamo nel 1955 ed Henry è un adolescente che cresce nella zona più malfamata di Brooklyn. Odia studiare e preferisce prendere cinghiate dal padre irlandese piuttosto che andare a scuola. Ha una voglia sfrenata di divenire da grande un gangster, e si impegna per compiacere i pezzi grossi del clan della zona nella quale abita; quei boss lo prendono in simpatia per il suo da fare ed entra a far parte della banda, nella quale viene affiancato da Tommy, suo coetaneo, ed indirizzato per quello che deve fare dal ventisettenne Jimmy, un ragazzo che sa già il fatto suo, e vuole comandare.
Henry cresce ed aumenta i suoi contatti ed il suo status da criminale, e nel 1963 quei due sono oramai i suoi migliori amici, e tutti loro fanno parte dei bravi ragazzi, modo in cui questi malfattori adorano chiamarsi perché loro non fanno le cose insulse che fanno gli altri, come andare a timbrare il cartellino, dipendere avendo la busta paga e aspettare le ferie per stare bene e vivere.
Riescono ad organizzare un grande colpo negli anni sessanta, quando si attiva il nuovo aeroporto nel Queens e rubano un camion di merci che gli frutta 420mila dollari.
I loro nomi divengono più prestigiosi.
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Dopo tanti anni ho voluto rivedere il film prestigioso, che ha luccicato ancor di più ai miei occhi in quest’ultima visione.
È spiegato e si fanno vivere le crescite dei ragazzi quand’entrano in gruppi del genere criminale, sennonché mafioso. Si comprende come loro siano semi indotti a fare ciò che poi dovranno fare sempre nella loro vita.
Vedono la figura del gangster come una sacra immagine, intoccabile e comandante, e lo percepiscono in età giovanissima, da come, solo per la lontana conoscenza con i boss, questi ragazzetti vengono trattati con rispetto ed aiutati onorevolmente in ogni cosa dalle persone che li circondano.
Per loro lavorare in maniera onesta è un’assurdità.
Il rispetto e l’onore. In ogni cosa che fanno, che vedono, che ottengono, le parole magicamente materiali sono Rispetto e Onore.
La domanda che ti suggerisco di farti è se ottenere il rispetto innanzitutto correlato dall’onore, è la cosa più importante nella tua vita.
Per andare avanti occorre sempre dare uno sguardo al passato.
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