Orwell 1984

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Chiuso in una stanza, guardo il cielo terso e ricco di stelle dei tempi moderni, ed immagino il  venturo che mi proporrà colli verdi e sereni senza udire quel rivoluzionario del futuro descritto da Orwell 1984.

Orwell 1984 è un film fantascientifico prodotto nel 1984, della durata di 113 minuti, distribuito da Amazon Prime, è tratto dal romanzo di George Orwell sotto la regia di Michael Radford, con il protagonista John Hurt (Winston Smith) assieme a Richard Burton (O’Brien) e Susanna Hamilton (Julia).
Vinse il premio per il Miglior Film Dell’Anno nella rassegna British Film Awards..

Appare una scritta bianca sul fondo nero che nomina Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato, poi vedi tantissime persone sedute e silenziose, che vedono su uno schermo l’immagine di una persona che parla, e racconta della ricerca di armonia e speranza che ha, e tutti dovrebbero sentire. Fa parte di un gruppo che vuole farci capire la realtà, e si deve combattere per ottenerla, perché  la guerra con l’Eurasia non esiste, proprio come il Grande Fratello, che non esiste! La gente mentre lo ascolta è infastidita.

Silenzio, e appare la foto di un uomo con i baffi, il Grande Fratello. Applausi, grida e sentimenti di affetto.

Grande Fratello

Smith, come gli altri, al termine di quel video si allontana, e giunge al lavoro, ove seduto nel suo scomparto, come gli altri, deve modificare i giornali, deve modificare la storia.

Quando arriva a casa lo si sente pensare che lo Psico Reato non conduce alla morte, ma è la morte. Appare privo di emozioni, ma riflessivo. Prende un quaderno e scrive la data, pensando che forse è la data reale, 4/4/1984, e ci scrive che saluta il passato, o forse il futuro.

È mattino, e Smith si sveglia con un rumore, il solito rumore atto a svegliarlo, che proviene dallo schermo nel quale c’è una donna che gli ordina di alzarsi, e fare gli esercizi come gli altri. Lui vede lei, lei vede tutti, e ammonisce Smith perché non si muove bene.

Smith esce di casa ed incontra il vicino che ha un viso meccanicamente sorridente. Quel vicino gli dice che c’è una grande novità, è aumentata la razione di cioccolato. Smith aveva modificato quella notizia, e sa che è diminuito, ma non gli dice nulla.

In una pausa raggiunge un locale freddo e asettico come tutta la città che lo circonda, e appena si siede, vede in lontananza Julia, una bella ragazza che lo guarda. Con gli altri nel suo tavolo sente parlare bene della Neo Lingua, e male dei Prolet; sente dire che sono degli animali. Alza lo sguardo. Nel sottofondo c’è sempre una voce di giornale che parla dagli schermi, e gli schermi sono dappertutto. Vede un’esecuzione.

Smith ricorda l’inizio, quando è cominciato il suo cambiamento. Era nella zona dei Prolet, e non c’erano schermi. Aveva raggiunto una prostituta, non più giovane e molto truccata. Non era bella, ma ci aveva fatto sesso. Ricorda che da allora era iniziato il suo cambiamento.

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Come Smith dice nel film che ricordava l’inizio del suo cambiamento, posso dire che il libro di George Orwell 1984 dal quale è tratto, fu per me l’inizio del cambiamento. Scoprii quella prostituta malcelata che governa in ogni strada, in ogni comune, in ogni stato: l’economia monetaria.

Naturalmente, se sei tra i tanti appassionati di letteratura, è possibile che anche tu abbia letto questo bestseller internazionale, e se non avessi ancora visto il film, leggendo questa recensione potesti non riconoscere granché dell’inizio dello scritto, e la cosa te la confermo: nei primi venti minuti il film è strutturato in maniera molto diversa, ma le frasi, i colloqui, i personaggi ed i fattori principali, sono molto simili se non identici.

Se non hai la passione della lettura, il mio consiglio è quello di prenderti questi 113 minuti per riuscire ad avviare un tuo nuovo inizio o un allargamento della strada che hai già intrapreso, delle indicazioni per arrivare più facilmente a quel che senti tu possa intendere come libertà.

Per me, la libertà è il vagare cercando di crescere conoscendo usi, costumi o idee sociali differenti dalle mie, non il farlo moderatamente o il divieto di dell’azione, impaurito dalla condanna dell’essere portato nella camera 101.

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