Pensando a quel che scrissi ne Il Fuoco Dell’Agio, con personaggi che giocano col valore delle cose dello Stato, motivando l’importanza dello stato delle cose, trovo collegamenti nel film dal titolo L’Incredibile Storia Dell’isola Delle Rose.
L’Incredibile Storia Dell’isola Delle Rose è un film italiano, una commedia storica e drammatica del 2020 di 117 minuti distribuito da Netflix, ha per regista Sydney Sibilia e per interpreti il protagonista Elio Germano (Giorgio Rosa), che recita con altri tra i quali Matilda De Angelis (Gabriella), Leonardo Lidi (Maurizio Orlandini) e Luca Zingaretti (Giovanni Leone)
Siamo nel novembre del 1968, ed il Presidente del Consiglio d’Europa arriva con la sua prestigiosa macchina a Strasburgo nei palazzi del suo lavoro, e nota nuovamente un uomo apparentemente malato seduto, in attesa. Quell’uomo è Giorgio Rosa.
Giorgio riesce a parlare con il Presidente, e gli dice che cerca aiuti per salvare l’isola che ha costruito, e lui gli chiede se è quella nella foto che lui ha in mano l’isola di cui parla. Giorgio conferma.
Le imagini tornano ad un anno prima, a Bologna, quando Giorgio prendere la laurea in Ingegneria ed è con gli amici a festeggiare. Entra nel locale Gabriella, una giovane e bella ragazza che Giorgio vede, e la raggiunge poiché la conosce, era la sua ex, e lui riprova ad allacciare nuovamente un legame, ma lo fa nella maniera sbagliata, visto che per riaccompagnarla a casa le offre un passaggio con la sua macchina, un mezzo costruito da lui, e vengono fermati dalle forze dell’ordine che li portano in carcere.
Agli occhi di Gabriella, Giorgio è un immaturo sognatore, uno che vive in un suo mondo. Il fatto è che quando lei glielo espone, lui gli afferma di volerselo costruire: è un ingegnere.
I rapporti con lei si allontanano, e Giorgio rimane con le sue idee. Mentre sta lavorando in una corsa motociclistica, viene attratto da un cartellone pubblicitario nel quale c’è scritto di ‘piattaforme’, e lo si vede perdersi nei suoi pensieri tralasciando i suoi doveri lavorativi.
Contatta il suo amico Maurizio, un vecchio compagno di scuola ricco di famiglia, e gli propone di costruire insieme a lui un’isola d’acciaio. Maurizio è eccitato all’idea, ma gli sembra irrealizzabile, cosicché Giorgio gli spiega che è fattibile, illustrandogli come, ed informandolo che sarà fuori dalle acque territoriali italiane, quindi almeno a sei miglia dalla costa di Rimini.
Studiano tutti gli atti da compiere materialmente, e dopo il tempo dovuto, si avviano con una barca ed il materiale per costruire. Stanno per costruire un’isola tutta loro, senza avere obblighi e doveri, senza imposizioni, senza burocrazie, ma per ottenerla, dovranno lavorare.
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È importante che tu sappia che qual che hai visto o vedrai, è un fatto accaduto realmente.
Ovviamente, come in ogni cronaca storica per la quale viene strutturato un film, c’è una parte romanzata ed amplificata, ma la base del tutto, l’Isola Delle Rose, e la nomea di Stato che gli viene attribuito, è accaduto realmente.
La risonanza che ebbe a livello italiano, nonostante si trattasse di un caso di grande importanza, non fu così evidente e chiacchierato come nel film, e lo scrivo naturalmente non per un vissuto personale, ma per ciò che sentirono e videro persone di un’età molto, molto più grande della mia, e loro non ricordano neppure che questa faccenda avvenne.
All’epoca, come sai, non esistevano i mezzi d’informazione di ora, e si venivano a sapere delle notizie attraverso la radio e la televisione, accessori esistenti da parecchio, ma non con i tanti possessori di oggi.
Se il potere voleva nascondere qualcosa, utilizzando le direttive collaudate, si riusciva a non farla sapere, o eventualmente ad accennarla, poi smontandola.
Come in ogni mia visione, ritengo giusto un plauso all’interpretazione di Elio Germano, e voglio sottolinearne l’audacia e la bravura nel parlare cadenze di dialetti diversi da quello suo d’origine, il romano.
La reputo una bella opera, ma non eccelsa o un capolavoro come avevo sentito dire; la reale grandezza sta nel fatto che quelle persone compirono nel ’68.
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