Il 20 settembre è due giorni prima del termine dell’estate, cioè quando diviene scomodo e a breve illogico canticchiare l’estate sta finendo…
In questa data, nel 2012, mi trovavo in via della Primavera nella città nel quale sono nato: Roma.
Ricordo vagamente d’essere partito al verde del semaforo che costeggia il centro commerciale della zona, poi il vuoto.
Ero sul mio SH 150, con la mia divisa da guardia giurata, poiché mi stavo recando al lavoro, ma dovevo passare prima in centrale per portare fogli burocratici, tutte quelle cose che ho sempre odiato.
Devo uscire prima, arrivare laggiù, dargli ‘ste robe… che palle!
Avrò pensato questo prima di partire all’accensione del verde.
Scrivo che l’avrò pensato perché è tutto nebbioso. Poi il vuoto.
Prima di arrivare su via Casilina, una macchina ha attraversato la via che stavo percorrendo e c’è stato una collisione, un incidente.
So per certo d’aver subito una frattura doppia scomposta del femore, la rottura del naso e un impatto sulla spalla destra. Non ricordo nulla di questi momenti perché vi fu anche un trauma cranico che mi portò, dopo alcune ore, ad uno stato di coma non indotto che durò per 10 giorni.
Lo racconto nella mia autobiografia che narra la mia vita materiale e quella spirituale senza la presunzione di far credere tutto a tutti.
Sino a quel momento girovagava per i miei pensieri qualcosa, ma non capivo cosa, legata ai miei studi e al mio sentire.
Ero certo di poter aiutare, senza sapere però il come.
Tra i miei talenti c’è quello della scrittura, e mi ci stavo avvicinando, ma non credevo sarei riuscito a compierlo.
Tra i libri che ho letto c’è Ogni sintomo è un messaggio, e questo titolo può essere inteso anche sostituendo il sintomo con accadimento.
Da allora in poi mi sono dedicato di più alla scrittura, ho abbandonato il posto fisso ed ho compreso che tra i miei compiti di vita c’è il consigliare qualcosa di accrescitivo al prossimo. Una crescita che porta a ciò che è psicologicamente e spiritualmente ritenuto un obbiettivo: l’equilibrio.
Quel che non si vive lo si può solo ipotizzare, non capire, quindi prima di dar giudizi, prova alcune cose.
L’estate sta finendo, ma il mio ricordo della mia crescita non se ne va…
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