L’attesa è propizia, l’attesa è lontana
Alle volte la stessa ci appare malsana
Ma non per tutti, non per molti
Sol per chi crede che l’attesa è da stolti
L’attesa è speranza, l’attesa è pensiero
Che riempie il tutto, che da colore anche al cielo
Che quando ti sdrai, in piedi o seduto
Lo guardi e immagini, fantastichi muto
Ma l’attesa non è sempre quella
Lei è così solo quando è quella bella
Che speri, che credi, che vuoi
Quella che che accende e illumina il poi
Devi uscire con chi ti piace assai?
Devi essere interrogato e sai che già sai?
Col cuore già gonfio, sogni e speri, e ripeti quel Mai
Mai si perderà il mio viso
Mai mi perderò il suo bacio
Che il primo non è colluso
Che il secondo sarà il mio agio
C’è poi quel che già sai e devi esporre
Interrogato da chi? La scuola o il prossimo datore di lavoro sulla torre?
Che sai che già sai, e dici mai,
Mai sbaglierò, perché sai che sai
Ma il timore si insinua, il perché è recondito
Oppur son tanti, svariati, è un bollito
Timore che appare scolorito in attesa dell’arcobaleno
Che poi esso può brillare, che immagini chessì lontano
Anche se poi non brilla, poiché non è ancora lui a creare
Ma nasce dalla natura, e di questa non hai l’obbligo di sapere
In quel che nasce non si può non credere
Se credi aiuti e dai speranza
È la natura che con te lei danza
Se credi, ah si sì
Gli dai la nascita, gli dai l’eh sì
C’è poi quel poi, che è la sua vita
Che nasce da voi, e quel voi diviene e da sostanza al poi
Se è per quel bimbo, se è per lui l’attesa
Per lui quel poi è il poi, e l’attesa è infinita
Lui non nasce sol da natura
E non nasce sol dal sapere
Ma vi è accompagnato
E non nasce da quel mai
Ma nasce da speranza
Ma nasce, eh si, è nato
Che da tutto lui è composto, equilibrato
È legato anche al timore
Poiché l’attesa è stata quel che è stato
È lui si che, Ah si sì, è partorito dall’amore
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