L’aria ci dà respiro. L’aria ci dà ritmica. L’aria ci dà quindi vita e attività, ma in alcuni casi a Marsiglia, cogliendoci impreparati, non dà, ma toglie.
È importante aggiungere che non solo a Marsiglia accade la nostra impreparazione per l’aria, ma ti sto raccontando quel che io vissi, e quell’aria fu per me una novità.
La domenica mattina, quindi il giorno seguente alla stupenda nottata al porto, mi sveglia riposato alle 9:30, e per me dormire sei ore consecutivamente appare come un’accenno di magia.
Lavato è vestito m’incamminai iniziando il nuovo utilizzo della macchina per andare a conoscere la Marsiglia turistica.
Arrivai subito al Sahara!
Vicinissimo c’era Le Panier.
Molto affascinanti le strutture, i dipinti, gli scritti… ma che vento che c’era! Una quantità d’aria che opprimeva un poco la mia voglia di fare. Un vento che mi spostava, che non mi faceva rimanere immobile o camminare eretto. Sembrava un film, ma nessuno si stupiva. Non lo chiesi, ma ipotizzo fossero abituati.
Camminai parecchio, ed all’ultimo, poggiandomi col fianco all’aria del vento, raggiunsi l’auto e mi diressi nuovamente al porto, passeggiando però prima in un viale commerciale che era in leggera salita.
Poi diveniva più ripida arrivando all’arco.
Dopo il ritorno in discesa, il porto m’accolse ventosissimo, e mi riparai in un locale nel quale mi apiritivizzai e scrissi una poesia.
Al ritorno all’alloggio, dopo una doccia. m’intrattenni a conversare con due donne marocchine che erano in cucina, ospiti anche loro, che mi proposero di mangiare ciò che stavano cucinando, e al no indeciso iniziale, dopo l’assaggio di quel riso e non so cosa, comparve un si certo e rassicurato anche dal fatto che non dovessi spendere altri euro per mangiare in un ristorante che avrei dovuto cercare.
Mentre mangiavamo chiacchierammo, naturalmente in inglese, e scoprii che il bonjour in Francia si utilizza anche quando ci si incontra di notte. Una mezzora dopo aver cenato, una di loro si ritirò nella camera, e rimasi a parlare con l’altra che mi disse di essere una Life Coach, cosicché potei ascoltare i consigli che mi diede gentilmente, ove alla base di tutto vi fu l’essi più deciso.
Decisi, giustappunto, di non uscire, visto che si erano fatte le 23:30 e vi era un vento impressionante all’esterno . Così mi ritirai sul materasso coprendomi e ascoltando un po’ di musica con gli auricolari in attesa del nuovo giorno che mi avrebbe fatto salutare Marsiglia e che ti racconterò al prossimo articolo.
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