Di aria ti avevo scritto, e quell’aria prenderemo. Arrivato sotto il palazzo nel quale avrei alloggiato, chiesi conferma all’Host, e lui. mi indicò l’esatta entrata.
Di qui in poi, nonostante quella ragazza mi avesse fatto sperare di poter altre persone che parlassero italiano, non ne incontrerò altre e dovrò esprimermi nel mio scarso inglese.
Salii al terzo piano a piedi, ascensore inesistente, mi aprirono la porta del grande appartamento ed iniziai a parlare inglese con una ragazza che mi indicò il proprietario del posto che era seduto al tavolo della cucina con un’altra persona; egli, un giovane, mi guardò, fece un cenno di saluto con la testa ma non parlò, ed io continuai a conversare con la ragazza, che mi disse di essere marocchina come il proprietario mi fece vedere la mia stanza. La foto su AirBNB non mentiva, ma la aspettavo un pizzico più grande e non avevo visto che il materasso fosse poggiato a terra. In realtà no problem.
Doccia, e rivestito all’interno del bagno, all’uscita chiesi alla ragazza se quello che avevo indosso andasse bene anche per le temperature notturne, ed erano una camicia ed un giacchetta aperto oltre agli ovvi jeans.
“Perfect!”
Studiai per un po’ sull’iPhone i locali dove potessi mangiare, ma TripAdvisor non riuscivo ad utilizzarlo a distanza, cosicché uscii ed arrivai al porto a piedi in quei 15 minuti. Riaprii l’App e scelsi un ristorante, ma all’entrata compresi che era tutto pieno. Così provai ad andare a quello di fronte ove era scritto che il menù era a 14,90 euro. Non volevo crederci, ma era vero. Naturalmente il menù non era composto da altro che un secondo di pesce, una insalata e patatine fritte, ma il gusto lo ritengo accettabile ed era quello che in quel memento mi serviva, e vi ci aggiunsi solo un bicchiere di bianco.
Uscii dal ristorante alle 22:30 e camminai alla ricerca di un altro locale per bere ed ascoltare musica, ma il vento, che prima c’era ma non era assai fastidioso, iniziava a rinfrescarsi, così mi avviai nuovamente all’alloggio e cambiai la giacchetta con un giaccone jeans. Poi tornai sui miei passi.
Sul navigatore non esiste, ma in questo punto c’è una piazza di notevoli dimensioni.
Naturalmente, visto il nome, mi incuriosii L’Artiste, sol che ora non ricordo se poi entrai là, ma ad occhio non può che essere questo il locale che dalla foto risulta vi si possa mangiare, dal vivo anche no. O forse era Maxi Club che dal simbolo appare più veritiero? Non ricordo il nome.
Nel locale la musica non era il rock che puoi supporre, mi piacciono tutti i tipi di musica, ma la Electro House è il genere con il quale adoro muovermi. Andai al banco per ordinare un bicchiere di vino rosso e mi stupii la risposta al mio How mouch? 2 euro.
Io gli diedi gli spicci, ma tutti pagavano con la carta al pos del ragazzo che li serviva.
Feci anche un video di 4 secondi a L’Artiste o Maxy Club
In poco tempo si riempì, ma in quello spazio al mio fronte all’inizio del vivai all’alloggio deo L’Artiste o Maxi Club, trovai dopo un’oretta, invitato da chi mi circondava, il coraggio di iniziare a muovermi. Col passare del tempo mi arrivarono complimenti e abbracci.
Tu che leggi, sappi che il free style è un mio top!
Bevvi solo un altro bicchiere di vino, ovviamente rosso, e mi divertii parecchio. Quei 15 minuti al ritorno furono lunghissimi, ed arrivai all’alloggio intorno alle 3:00, tempo nel quale quell‘aria della quale ti scrissi nell’altro articolo iniziai a percepirla.
Al prossimo articolo ci faremo una lunga passeggiata nella Marsiglia di quel tanto/poco che ho visitato.
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