Essendo totalmente riposato, l’ultima parte di viaggio dopo essere stato a Villecchia per arrivare a Marsiglia fu gradevole.
Riposato. Lo ero davvero. Quella notte passata nell’assoluto silenzio ed il fatto che non dovessi rispettare alcun orario d’arrivo se non il farlo nel pomeriggio, non mi dettero pensieri attivi notturni. Fu solo quell’arrivare ad Aulla provando l’utilizzo del navigatore che, non prendendo, mi fece entrare in un paio di frazioni e vedere strade inesistenti.
Quaranta minuti e vi arrivai. Da Aulla tutto tornò funzionante e arrivai all’autostrada in poco tempo, ed il viaggio fu accarezzato dal sole che mi faceva augurare un buon arrivo. Mi fermai in una stazione per lo spuntino ed occorrere al nuovo pieno di benzina prima di Genoa, e chiesi alla ragazza che mi servì se sapesse dove fosse possibile prelevare.
“Esci a Nevvi”
Una donna che era al mio fianco, quando la ragazza si allontanò, mi pronunciò sorridendo “Nervi“. Non avevo notato fossi in quel comune, né che la barista fosse orientale. Grazie a quell’appunto chiacchiera simpatica di dieci minuti con la signora in compagnia della figlia col foglio rosa, che mi confermò la non possibilità dell’utilizzo del Telepass anche in Francia, e che in Liguria non ci fossero bancomat nelle aree di servizio.
Per alcune cose la mia timidezza non esiste: chiedere indicazioni, info sul posto, elogiare alcune caratteristiche panoramiche ed il dire che sono un autore. In questo caso feci tutte queste cose.
Superata la Liguria trovai immediatamente il primo casello francese, e vidi che non vi erano uomini, ma solo pagamenti pos o cash nelle macchinette. Non mi turbò, ma subito dopo esser ripartito comparve sull’iPhone l’assenza di segnale Internet. Cosicché alla prima area di servizio mi fermai per chiamare il gestore, ed il call center mi fece procedere l’attivazione dalle impostazioni della quale non ricordavo l’esistenza, ed il navigatore si riprese.
L’arrivo a Marsiglia mi si presentò, con la partenza da Villecchia di Aulla, dopo circa sei ore, e al mio parcheggio a un paio di centinaia di metri dall’alloggio, entrai in un bar per un caffè, e nel parlare una ragazza notò che ero italiano, lei lo parlava e le chiesi alcune cose iniziando se dovessi pagarlo quel posto dove era la mia auto, ma essendo weekend non dovevo, e quali fossero i punti da vivere nelle serate. Lei mi disse con un quarto d’ora a piedi sarei arrivato al porto, il luogo più vissuto della città notturna. Ringraziai, salutai e mi avviai all’appartamento parlando col mio inglese insufficiente al telefono con l’Host, che mi avrebbe raggiunto in mezzora, cosicché andai a visitare La Chapitre a 200 metri dal palazzo nel quale avrei alloggiato.
La sera non avrei dovuto guidare, ma solo camminare, e questo era già un bene, or mi aspettava solo di vedere come erano le serate del venerdì nel porto della città e la camera che mi avrebbe ospitato, e prenderemo questa… aria insieme.
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