La Scelta, il viaggio, la Villecchia vissuta (4)

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Il cammino in quel dì Villecchia m’aveva già fatto accarezzare questa realtà campagnola del colle, ma il mio avviarmi alla ricerca del ristorante fu l’apprendimento totale.

Nel ritorno all’abitazione dalla mia passeggiata per la frazione, volli filmare quel luogo, poiché una foto non avrebbe reso quell’essenza in modalità totale.

Tranquillo del riuscire ad arrivare a breve nel ristorante, uscì e mi diressi con un’ora d’anticipo, visto che come mia abitudine ad ogni appuntamento voglio arrivare almeno mezz’ora prima, se non più. Feci un paio di chilometri in discesa, poi sentii un clacson che suonava a distanza, e nel mezzo della solitudine di quella strada ove non avevo ancora incontrato una macchina mi chiesi cosa volesse dire; pochi secondi e arrivai ad un curvone, ed alla fine vi era una macchina che veniva dal lato opposto che rallentava e si frenò. Compresi che quel suono era un avvertimento, visto che in due non ci si passava. Fece retromarcia e al momento che eravamo di fianco, chiesi a quel signore con la possibile compagna al lato se sapesse indirizzarmi a quel ristorante del quale sapevo solo il nome del proprietario. Con viso accondiscendente lui rispose “Come te lo spiego?“.

Parlò con me, a tratti voltandosi verso la signora, per cinque minuti in maniera gentile, ma spiegò cose che mi apparivano incomprensibili, nominando anch’egli un altro ponte, “Ma devi girare molto prima“, che come indicazione è la peggiore per aiutare che non conosce nulla di un luogo.

Il bene fu che di traverse, prima di arrivare al punto nel quale dovevo girare, ne incontrai solo tre, e le due prima le provai poi tornando indietro chiedendo a ragazzi che erano a piedi sull’asfalto e circondati dal verde, ed a quei due sulle traverse differenti chiesi se volevano un passaggio.

No, voglio camminare” con il sorriso stampato. Entrambi.

Alla terza, quella che risputò la giusta, chiesi all’ultimo l’informazione, e come gli altri due “Come te lo spiego?“, poi disse che alla fine della salita dovevo girare a destra e a breve avrei visto il ristorante sulla sinistra. Stava facendo buio e non vedevo case là intorno.

Vuoi un passaggio?

No, voglio camminare” con sorriso stampato.

Feci meno di un chilometro nel versante nel quale era indirizzato lui, e non vedi nessuna costruzione, poi voltai a destra ed a trecento metri notai il ristorante.

Ripensai che quel ragazzo non aveva voluto un passaggio nonostante non ci fosse nulla nei paraggi e stesse diventando buio, scesi dall’auto ed entrai nel locale. Il proprietario era stato chiamato da chi mi ospitava e mi riconobbe subito. Ci avevo messo un’ora ad arrivare, ed avevo fatto 13 (tredici) chilometri.

Mangiai solo in quel ristorante, cosa in solitudine mai avvenuta prima, e mi piacque molto la cucina anch’essa rustica e abbondante di quel posto. Pagai poco, 20 euro. Cercai su TripAdvisor il giorno dopo ma non ne trovai l’esistenza.

Dopo aver cenato, mi avviai alla ricerca di quel locale che era quasi come un bar a detta dell’Host. Ci misi mezz’ora a trovarlo. Le strade si contavano sulla punta di una mano, ed io le feci tutte, dato che sbagliavo e non c’era nessuno a cui chiedere. Era sera, poco più delle 22:00 quando partii.

Per le strade il vuoto.

Quel locale quasi un bar lo trovai, ed era proprio un bar. Barista e quattro ragazzi, tre femmine e un maschio, all’interno. Col sottofondo bassissimo musicale, non potei fare a meno di ascoltare a momenti i colloqui tra i presenti, ed essendo venerdì, quando alle 23 sentii che tutti i poco più che ventenni dicevano che andavano a casa, mi chiesi quando questi giovani volessero o potessero divertirsi.

Tornai nell’abitazione conoscendo la facilissima strada ma, come te lo spiego?

Ci misi 40 minuti, e dovetti girare solo due volte.

Mi addormentai sul presto ed il giorno dopo, avendo pulito e sistemato l’alloggio, partii per Marsiglia intorno alle 9:30, avendo salutato e ringraziato l’Host.

Ci aspettano le sei ore che ci misi per arrivare, ed uso il plurale nella speranza che tu voglia accompagnarmi scoprendo la seconda città più grande della Francia dopo Parigi.

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