Eran le 13:30, ma era già tardi
Dovevo passare in Centrale, uno fra i tanti
Portargli dovevo il foglio dei colpi
Quelli che al poligono dovevo fare battenti
Eppoi c’era la foto, da mandare via mail
Il selfie del viso per il primo libro
Quello che la Meligrana avrebbe messo nella Bio
Una Bio già ricca, come tanti 34enni
Piena di esperienze, pensavo, ma quel piena era poco
E l’estate stava finendo, come i Righeira ci dicono sempre
Quel tempo che è più dolce, più mite e bello assai
Ma ti spiace che il sole sorride, ti spiace come non mai
Ed il perché non te lo spieghi, il perché tu non lo sai
Camminavo sullo scooter all’inverso
Visto che la via non era d’autunno, quello che stava iniziando
La via era lunga e larga, ma era la via della Primavera
E mi costrinse a non immaginare il futuro come mio solito
Ma studiare il passato, il mio
Quello che leggerai, se lo vorrai, girando pagina su pagina
Con la Bio più piena che mai
Ove racconto anche che in quella via
Superato il centro commerciale, per raggiungere Casilina
Quella macchina non rispettò la mia precedenza
Ed il colpo ci fu
Era il 20 settembre del 2012, ed una mia nuova vita stava iniziando
Di carattere spirituale, senza legami, senza timori
Quel paio di settimane con gli occhi chiusi
Quel paio di settimane tra gente che sorride
Per farsi e farmi forza
Che mi spiace come non mai
Poiché i sorrisi erano dietro gli occhi chiusi
Ma ero circondato da pianti dischiusi
Che temevano non li riaprissi mai
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