Il far nulla di ieri sera mi ha catapultato alla visione un fantasy alla ricerca di messaggi spirituali, ma la spiritualità non è meccanica, o forse…
Humandroid (2015) è la versione cinematografica del cortometraggio Tetra Vaal (2004) scritto e diretto da Neiil Blomkamp. Non sapevo dell’esistenza né del primo né del secondo, ma ho voluto vederlo per passatempo e per darti un eventuale incentivo a cercarlo su Netflix.
Siamo a Johannesburg nel 2016, e vengono utilizzati degli automi creati da poco da Deon Wilson (Dev Patel) che lavora alla Tetravall diretta da Michelle Bradley (Sigourney Weaver), dotati di intelligenza artificiale, chiamati gli scout, che sono impiegati dalla polizia per ridurre la criminalità della città. Gli scout naturalmente non hanno sentimenti e fanno solo ciò che gli è stato introdotto nei circuiti, parlando e muovendosi solo in maniera utile per gli umani.
Vincent Moore (Hugh Jackman) nella stessa industria crea il Moose, un robot molto più grande e potente degli scout che viene guidato dalla mente di un uomo indossando un casco e utilizzando delle manopole anche a lunga distanza, ma per costi e il successo del primo modello di automa poliziotto, non prende piede e nasce una disputa tra i due ingeneri.
Deon, dopo un lungo lavoro, riesce a modificare la funzionalità degli scout immettendovi la coscienza senziente, facendoli somigliare immensamente all’uomo, ma l’azienda non lo ritiene utile e ne nega la fattura, ma l’ingegnere avendoci lavorato tanto vuole vederlo attivo, e ruba uno scout che avendo subito dei danneggiamenti doveva essere smantellato. Si avvia nella sua casa ma viene sequestrato da tre malviventi Ninja (Watkin Tudor Jones), Yolandi (Yolandi Visser) e Amerika (Jose Pablo Cantillo) che vogliono sapere come si possono spegnere gli scout, e dopo averlo portato in una costruzione semi distrutta dove vivono loro, scoperto che c’è questo automa scout 22 fatto a pezzi da ricostruire, gli ordinano di farlo lavorare per loro, e Deon decide di ripararlo immettendoci il nuovo sistema operativo, cosicché, alla sua nascita, lo scout viene nominato Chappie dalla ragazza Yolandi, e si vede che appare un bambino che non è in grado neanche di parlare. Dovranno insegnargli tutto, e lo scout è di rapido apprendimento.
Chappie chiama Deon Creatore, Ninja Papà e Yolandi Mamma.
Questo film appare realmente un anime trasformato in film, poiché c’è una estrema fantasia, secondo me troppo accentuata già dal fatto che questi scout sono attivi e poliziotti nel 2016, ed anche dai buoni effetti speciali che rendono gli automi come se fossero reali.
Due dei tre attori che rapiscono Deon nel film, sono nella vita reale rapper conosciuti in America, tanto che Yolandi ha mantenuto il suo nome in questa storia.
Ci sono rifermenti alle religioni, visto che Chappie ha il suo creatore come se fosse il suo Dio, i suoi genitori che gli danno insegnamenti per maturare anche sbagliando come gli umani; ha poi la sua visione del bisogno del denaro per sopravvivere, e questo lo comprenderai solo se vedrai questo film.
Cercavo messaggi spirituali in questo film fantascientifico, come ne ho trovati in alcuni altri come, per me su tutti Matrix, ma ho trovato solo dei lontani legami alle religioni ma da un punto di vista troppo materiale.
Avendo fatto molto successo in nord America, speravo ci fosse qualche trovata in più, ma è una visione godibile come passatempo che può anche far ragionare alcune persone sulla estrema materialità che pesa sul mondo, ma pensandoci bene credo anche che riusciranno a vedere questi messaggi soprattutto quelli che hanno fatto almeno uno step verso la spiritualità cosciente.
In ogni caso, mio caro lettore, ti consiglio di trovare un paio di ore per vederlo e capire se questo gradino lo hai fatto, non lo vuoi fare, o non lo vedi proprio, perché lo ritengo un bel film,
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