Conan Doyle, nato il 22 maggio del 1859, è stato un dottore oltre che autore di scritti gialli e fantastici, dei quali al seguito di Edgar Allan Poe, ne è considerato il fondatore grazie all’idea del conosciutissimo Sherlock Holmes.
Nasce in Scozia, e dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia nel 1880, appassionato della letteratura, scrive la sua prima opera nel 1881, il quale è un racconto di terrore; ed è nello stesso periodo che scrive il suo primo articolo su un sedativo creato sperimentandolo su sé stesso.
Studente eccellente, da giovane iniziò a collaborare come aiuto da due dottori che lo trattarono in modalità familiare, come fosse un figlio, ed uno dei due fu Joseph Bell, che con i suoi metodi e stili, lo ispirò inconsapevolmente per la creazione di Holmes.
Da quel che se ne sa, Doyle era un tipo particolare, che appariva tranquillo e garbato, ma aveva delle solide convinzioni naturali e sovrannaturali, come sua passione per lo spiritismo, ed in effetti nel 1890 mise tutti in guardia per la tubercolosi, suggeritagli dalla seconda.
In merito alle credenze religiose, fu di base un cattolico, ma un suo idolo, lo scrittore Huxley, si dice lo diresse verso l’agnostica; la certezza fu che abbandonò il cattolicesimo puro.
Negli anni seguenti, Doyle aprì uno studio medico in Inghilterra, ma ebbe scarso successo economico, e in tutto il tempo libero che ebbe a disposizione a causa dei pazienti mancanti, iniziò a scrivere le avventure di Holmes, con il primo romanzo del 1887 Uno Studio In Rosso che, come in tutti i libri su questo investigatore, ha come narratore Watson, altro suo personaggio inventato.
Holmes è un protagonista a cui piace dare sfoggio delle sue abilità deduttive, e del suo talento a risolvere casi che risultano ai molti, irrisolvibili.
Tante le caratteristiche del personaggio divengono ben presto icone, che hanno trasformato un invenzione, nella leggenda, come ad esempio la frase “Elementare Watson”, che nei libri non compare mai.
Nella realtà inventata da Doyle, Holmes è un gran lettore, anche se Watson non lo considera tale, e gli piacciono gli articoli giornalistici scandalosi sugli omicidi; odia l’astronomia, si interessa solo vagamente di politica, gli piace studiare la botanica per la coltivazione di oppio e veleni, ma non è giardiniere, ha una grande cultura sulla chimica e buona sulla anatomia, ed è un violinista e un buon spadaccino.
Le sue caratteristiche personali, sono quelle dell’essere un uomo disinteressato del prossimo, schivo, che vede con pseudo affetto e gran rispetto solo Watson, quindi appare molto rigido e poco incline all’ironia, anzi, spesso lotta con la depressione, e per farlo usa la cocaina.
A livello estetico, il come viene caratterizzato nei film e nelle serie TV, è una apocrifa versione, in quanto non fa uso di quella pipa ricurva né tantomeno del cappellino da pescatore.
Sherlock Holmes è il personaggio inventato più utilizzato al mondo nelle storie sennonché racconti, sempre ed ovviamente di fantasia, che lo aggiungono come entità di primo o secondo piano. A Doyle, per quanto se ne sa ufficialmente, questa mania per il suo personaggio, non piaceva troppo. A lui appariva d’esser stato superato in quanto fama, dal quell’entità che aveva generato ed esisteva solo su carta.
Doyle aveva una non minore passione per la Medicina, ma in tutto il mondo conoscono questo Holmes, e molte persone ritengono addirittura sia stata una persona vissuta realmente, mentre gli altri non sanno il nome dell’autore di questo personaggio inventato dal precursore di questo genere, modificato rispetto al suo ispiratore Poe, e reso fermo pilastro della giallistica odierna.
Conan Doyle, anche drammaturgo britannico, abbandonò la vita il 7 luglio 1930.
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