Vivi sempre con la mancanza di qualcosa, ma non riesci mai a orientarti per comprendere cos’è.
Non è il potere, non è la ricchezza e non è neanche l’empatia che immagini sia già parte della tua persona. Stai leggendo perché pensi che io sappia cos’è? Forse so qual’è la cosa basilare, ma sarebbe inutile scrivertela adesso, anche perché è probabile che tu già la sappia. È il cammino che ci accresce. Ancora poche righe.
Pensi spesso che ciò che ti manca rappresenti il completamento del tutto.
“Avessi quello sarei felice”.
La felicità è, naturalmente, una parte importante delle nostre vite, ma è tenue, leggera, esile e breve. La cosa più importante è l’essere contenti, e parte della contentezza è l’accontentarsi; cosa che è stata vista sempre da tante persone come un minoritario.
Tante e minoritario s’equilibrano, e ciò provoca felicità nelle menti che, come la mia, ergono e s’appropriano dei passi avanti ampliando il proprio ego; mentre i pochi filosofi e saggi s’arrovellano e si dispiacciono giustamente alla ricerca del perché tante persone non capiscano che più si è, più si evolve l’energia, più si dà spazio al respiro e più s’attua l’unione con il nostro spirito.
L’energia è universale, e non dovremmo pensare sempre e solo a noi stessi, singolarmente.
“Ma a me serve quello“, “Ma a me serve quell’altro“.
Non pensare al tuo io ma al noi.
Essere materialisti non è un male assoluto; essere solo materialisti lo è. Si dovrebbe cercare un punto d’equilibrio che ci accontenti tutti.
Oggi è presto, ma intraprendere le costruzione per le basi d’un futuro è sempre il momento giusto. Cerca i sorrisi, una forma attiva di percorso unificando razionalità e spiritualità, per poi vivere conoscendo appieno l’amore.
L’amore è la base della vita.
“A me manca qualcosa… A me manca qualcosa“.
Sappi che ci mancherà perpetuamente qualcosa. Se avessi tutto ciò che desideri, creeresti una nuova necessità. Se aiutassimo spesso il prossimo le nostre necessità inizierebbero a svanire, e saremmo contenti in tanti.
Leave A Response