Ed ecco che sento i due colpi di George Michael alla radio e penso che la morte non fa ridere, ed inoltre che c’è da seguire una Bang Bang Baby.
Una serie TV italiana poliziesca di 10 episodi della durata di 52 minuti l’uno uscito nel 2022, che ha per registi Michele Alhaique, Giuseppe Bonito e Margherita Ferri e per protagonista la giovane Arianna Becheroni (Alice) accompagnata da Antonio Gerardi (Nereo) e Denise Capezza (Giuseppina).
Ci si presenta il racconto biografico della minorenne Alice che nel 1986 è nei sedili posteriori di una macchina, alle spalle di due uomini grandi e del sud uno dei quali si appresta alla procedura sacra del farla entrare a far parte di una società malavitosa.
Alice ci dice che la morte non fa ridere.
Tre mesi prima Alice aveva letto su un giornale di suo padre, quello che nei suoi vaghi ricordi di pochi anni prima mentre lei girava su una giostra, era stato ucciso con un colpo di pistola.
Nella scuola invita un suo amico particolare ad accompagnarla per fare shopping a Milano, e partono, e arrivano.
Davanti al Duomo Alice rivela al suo amico che suo padre non è proprio morto.
Arrivano alla carcere dov’è imprigionato suo padre, ma non possono entrare.
Raggiunge la nonna che non vede dal fattaccio, e l’anziana dura sa e può fare tante cose.
Un poliziesco ricco di colori accesi e sogni scuri, con la neo ragazza che ci presenta com’era la vita a metà degli anni ’80, e per l’adolescenza, e per l’onorata delinquenza.
Il montaggio scenografico di Breaking Bad ha aperto le porte a queste riprese lente, che con quel rallentatore ci inviano le emozioni suscitate dallo sguardo, e nel caso di questa serie devo dire che compiono appieno il loro ruolo.
Arianna, nei panni di Alice, graffia morbidamente la nostra anima e ci inserisce gli zuccheri delle Big Babol invitandoci a masticarle, a fare i palloncini, e poi a farli scoppiare.
Una serie dalla satira grigia, in certi casi scura come un cuore di metallo ma ricca di magia, forse.
Arianna espone quel talento che ogni tanto capita ai giovanissimi nella cinematografia, ma sento che lei sia una giovane che non vuol smettere di lavorare su sé stessa per offrire emozioni anche a noi.
Prima o poi questa serie sarà molto più conosciuta.
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