Alcuni m’hanno chiesto la parafrasi, [(spiegazione) che in realtà non sarebbe il termine totalmente giusto in quanto solitamente la si chiama così quando è di uno scritto antico)] de L’inizio.
Non la farò dettagliatamente, perché dare significato riga per riga del mio canto sarebbe una cosa troppo lunga, indi per cui tenterò di fare una sorta di riassunto del concetto che ho voluto esprimere.
Pochi anni dopo aver raggiunto la maggiore età iniziai ad intrufolarmi, lontanamente, nell’informatica. Essa mi piacque molto, ma non la studiai dettagliatamente, perché allora internet era una cosa vista ad una distanza siderale per la maggior parte delle persone. Quasi tutte, ovviamente escludendo Steve Jobs e Bill Gates.
M’avvicinai al tutto, e mi entusiasmò, soprattutto la parte del web. Pensai ‘internet ci rende liberi, è quello che cerchiamo da millenni’, e mi ci fiondai (ovviamente senza studiare, la pigrizia è il mio peccato audace).
Vi entrai iniziando ad iscrivermi ai forum, nei quali scrivevo spesso; poi nacque Facebook (il come è ancora semi ignoto, vero Zuckerberg?) ed io aprii il mio profilo. FB mi diede l’idea che avvicinasse tutti al computer, ma era ancora poco. Cercai di entrare in twitter, e la passione per il web si esaltò (il mio acount è TBucciarelli). Vidi in tv, quando ancora la vedevo appassionatamente e non come ora che mi nutro solo di Rai Storia, quell’uomo che ho nominato prima, Jobs, che espresse il fatto che il telefono non dovesse essere solo per chiamare e comunicare vocalmente né tramite la scrittura degli sms, esso doveva divenire la nostra bacheca, la nostra biblioteca, il nostro sapere. Doveva essere il tutto per la comunicazione.
Io sorrisi, perché ancora non l’avevo studiato (strano eh) come personaggio, e poi pensai ‘cosa crede di poter fare con quell’iPhone?’.
Rimossi subito questo pensiero, e nel 2010 ne comprai uno. Compresi che gli smartphone avrebbero dilagato e… con questo mi riallaccio alla parafrasi.
Il web è importante per comunicare, ma non è fondamentale come è divenuto per molte persone.
Mi chiesi chi poteva spiegarmi cosa c’era di buono. Pensai ‘chi ha dato vita alla comunicazione ed ha contribuito alla nascita della lingua che parlo da sempre?’.
In L’inizio annuncio la mia perdita, quello che provo ed i timori.
Poi sbuca lui: Durante, o come chiamavan tutti Dante.
Lui nel suo canto incontrò Virgilio, dandogli del maestro.
Per me il maestro è Dante.
Gli parlo di quel che credo e del mio spiazzo, chiedendogli scusa in quanto l’ignoranza non accresce mai nessuno, e mi invita ‘Alle quali poi tu salirai senza mentire’.
So, come dico anche nel mio video, che la vita è un lavoro, ed il comunicare è il mio compito.
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