Ebbene, ieri sono stato invitato da amici a vedere un film al cinema, e mentre lo vedevo pensavo di voler scrivere già la recensione, ma… C’è Ancora Domani.
È una commedia storica e drammatica, prodotta nel 2023 in Italia della durata di 118 minuti, con l’esordio da regista nel film ove è anche protagonista Paola Cortellesi (Delia) affiancata da Valerio Mastrandrea (Ivano), Emanuela Fanelli (Marisa) e Vinicio Marchionni (Nino).
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Siamo a Roma nel maggio del 1946, ed è tutto in bianco e nero. Al mattino presto Delia si sveglia e offre il buongiorno a Ivano; lui risponde con uno schiaffone.
Ci si presenta la giornata tipo della donna che fa colazione con la famiglia, i tre figli due ragazzini e una ragazza, il marito Ivano, e nella camera al letto il suocero, burbero ancor più del marito, ma… lui ha fatto due guerre.
Parolacce qua e là per la casa, e le uniche a non pronunciarle ossessivamente sono Delia e la figlia, la quale ha una relazione in corso e Ivano pretende le faccia, proprio dinnazzi a lui, la promessa di matrimonio, visto che quella famiglia anche se burina è proprietaria di un bar.
Delia, dopo che Ivano è uscito per lavorare, va a fare quei lavoretti che le ha trovato con impegno Ivano, l’uomo. Più tardi aiuterà un pattugliante americano che le regalerà cioccolato e passerà dalla sua stretta amica Marisa; poi saluterà il suo lontano ex Nino, e quanti sorrisi sporchi si scambieranno.
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Questa è una tra le grandi commedie storiche italiane che mi ha colpito di più.
Sapevo che fosse l’esordio da regista per la conosciutissima Cortellesi, e mi aspettavo molto, ma quel tantissimo che ho visto mi ha sorpreso.
Ci sono sorrisi sporchi e risate marce, ma quant’affetto mi si è presentato intuendo il cuore di Delia!
La moglie sopraffatta da tutti gli uomini che bestemmiano, ma il cognato solo la Madonna, e le con vicine che si fanno forza pizzicandosi o rimanendo in silenzio quando Delia è picchiata dal marito, che però è rispettoso e chiude sempre la finestra.
Avendo visto prove magistrali di tutti gli interpreti, una trama avvincente, triste e ironica, e le varie comparse di americani, non posso che ipotizzare una nomination all’Oscar, anche se non so se sia ancora tempestivamente possibile.
Cara Paola Cortellesi, negli ultimi dieci anni ho fiutato ed indovinato sempre il vincitore; coi sentimenti che m’hai maturato lo hai già vinto, anche se sei donna.
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