La Svolta

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Capita che leggi il titolo di un film e senti un’irragionevole attrazione, ascolti i profumi, odori le musiche, e t’accingi ad effettuare La Svolta.

Film drammatico italiano del 2021 della durata di 90 minuti reperibile su Netflix, sotto la regia di Riccardo Antonaroli ci sono i protagonisti Brando Pacitto (Ludovico) e Andrea Lattanzi (Jack) accompagnati da Ludovica Martino (Rebecca).

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Immondizia. È tra i secchioni e sotto la pioggia che iniziano le storie sporche.

Ludovico è nel suo appartamento e viene redarguito dal padre che con amore cerca di convincerlo a terminare gli esami universitari, ma lui è indeciso.

Piove, e in un locale spoglio un uomo deve portare un borsone importante, ma come si distrae un attimo, gli viene rubato da un ladro che corre allo scooter e scappa, fa male una curva e casca, ma riesce nascondersi dietro i secchioni dell’immondizia.

Quando il ladro è solo, vede arrivare Ludovico per gettare la spazzatura, e minacciandolo con la pistola si fa portare nell’appartamento del ragazzo, e quando sono entrati, gli fa comprendere chi comanda esibendo la sua ruvidità e gli chiede il suo nome, aggiungendo “Chiamami Jack”.

 

Un fondamento è nessuno tocchi Caino, per il quale si può ottenere rispetto non per quello che fai, ma per come appari.

Le varianti sono la stronzaggine di chi invece fa senza voler solo apparire, e per lui l’importante non è fingere, ma è utile sapere di non sapere.

Poi c’è la depressione, che in certi casi nasce solo perché è l’uomo a dargli vita, e poi per ucciderla bisogna solo cambiare strada.

Buona la prova di Pacitto e Lattanzi, fievole la durata del ruolo di Ludovica che riesce comunque a tenere alta la testa dando identità a quel personaggio.

Un’opera romana che a mio avviso ha un ottimo valore, e per gli attori, e per il far vivere dei detti che vengono dimostrati col fare.

La durata della vita è un orologio senza ticchettii che s’affaccia sulle giornate degli altri comunicando quel che il cielo dice senza meccanismi.

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