Certe notti guardi la luna, e se vedi un uccello nero, ricordi che a volte, ma solo a volte, sono loro a portare alcune anime nella terra dei morti, e potrebbe essere quello Il Corvo.
Il Corvo (The Crow) è un thriller d’azione, fantastico e drammatico, americano, del 1994, della durata di 102 minuti, è ad oggi disponibile su Netflix. Sotto la regia di Alex Proyas lo hanno interpretato Brandon Lee (Eric Draven), Rochelle Davis (Sarah Mohr) ed Ernie Hudson (Darryl Albrecht).
Siamo nel 30 ottobre, La Notte Del Diavolo, e si vedono fiamme divampare dai palazzi della città.
La voce ci dice che un tempo la gente era convinta che quando si moriva, un corvo portava la sua anima nella terra dei morti, ma a volte avvenivano cose talmente tremende che l’anima non poteva riposare, e il corvo riportava indieto l’anima per sistemare.
Un sergente è con le altre forze dell’ordine nel punto in cui è avvenuto un omicidio.
C’è Shelly, ferita e in gravissime condizioni, e lui scopre che si sarebbe dovuta sposare la sera seguente, ad Halloween. C’è il corpo di quello che sarebbe dovuto divenire suo marito, Eric. Arriva una giovanissima, e mentre la stanno per caricare in ambulanza, Shelly dice al sergente che Eric dovrà prendersi cura di Sarah, la giovanissima.
Sarah comprende che Shelly non ce la farà.
Si vede il corvo che vigila.
Passa un anno, ed il corvo è sulle tombe.
L’ex sergente viene raggiunto da Sarah mentre sta mangiando un panino per strada. Sono diventati amici.
In una sala giochi chiusa, dei teppisti che stanno distruggendo tutto.
Dalla terra della tomba, esce un ragazzo. Lui non capisce perché si trova là. È Eric.
Se sei della mia generazione conosci benissimo questo film, o perlomeno la nomea che ci ha sussurrato l’urlo della morte di Brandon mentre recitava quest’opera.
La scena nella quale muore realmente Brandon, è quando il protagonista è colpito da un proiettile vero, che è tra i vari colpi a salve che riceve, prima che Eric nel film, venga buttato dalla finestra. In pratica pochi istanti prima della morte del personaggio che interpreta.
Il padre, Bruce Lee, attore che ha reso commercialmente importante la figura orientale nell’ambito cinematografico, non è morto mentre girava un film. Molti lo credono, ma non è cosi.
Questo film, non appena ne ho visto l’opportunità di rivederlo, l’ho colta. È un dark con lievissimi tratti di dolcezza, quasi trasparenti.
Il Corvo ci esibisce che la fine non è il finale, ma l’inizio di un volo.
I disagi possono essere superati attraverso l’impegno, e se uno non si arrende, è giusto affermare che non può piovere per sempre.
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