Mercoledì 28 agosto è partita la Fiera Internazionale del Peperoncino, ed io son voluto partire per vivere questa esperienza e promuovere il mio ultimo scritto Nero e Dorato.
Questa fiera è durata fino a domenica 1 settembre, ed io vi sono rimasto fino a quel pomeriggio.
Arrivai presto partendo prima di quel presto perché la mia giovanissima amica Ludovica, che mi fece compagnia in questo viaggio, mi parlò della Porta Alchemica di Rivodutri, paesino vicino Rieti, cosicché volli andare a visitarla in sua compagnia.
Da lì ci dirigemmo poi a Contigliano, paese nel quale avevo prenotato le quattro notti in un ostello, e per me era la prima volta in una struttura semi alberghiera di quel genere, ma al mio arrivo mi stupii nel vedere com’è tutto pulito, nel verde e tra gli animali inoffensivi che circondano lo stabile. La spesa fu così bassa che non mi aspettavo di trovare queste positività.
Ci avviammo al centro di Rieti per poi dividerci, poiché lei aveva cose da fare in uno stand in quelle giornate, io solo il girare per questa città rivivendola dopo svariati anni. Avevo portato in macchina anche i miei scritti, con la speranza sempre accesa, ma da una luce flebile, a malapena visibile.
Passando di fronte al comune mi fermai a vedere i preparativi per l’inizio della fiera, ed un uomo delle Info mi chiese cosa cercavo.
“Niente grazie”.
Fece un passo indietro ed io pensai al perché non avevo esposto ciò che cercavo. Mi riavvicinai e gli dissi “Mi scusi, forse può aiutarmi; sono un autore di libri e sto cercando qualcuno che possa aiutarmi per promuovere il mio ultimo scritto, un romanzo che ha come fare focale il terremoto del 2016”.
“Può domandare in quella porta”, e me la indicò. Una decina di metri e ci entrai, facendo la stessa domanda. “Vada agli uffici del teatro, che sono a un centinaio di metri, e cerchi l’assessore alla cultura”. Mi ci indirizzai cercando l’entrata posteriore come suggeritomi da quella donna, salii le scale a piedi ed incontrai due persone che, con estrema gentilezza come gli altri, mi dissero che era possibile trovarlo all’entrata principale del teatro. C’era, e con la stessa gentilezza degli altri mi chiese se questo libro lo avevo dietro, ed io lo avevo, si, ma in macchina, ed avevo parcheggiato fuori dal centro. Mi accordai con lui che doveva spostarsi e mi disse che potevo lasciarlo alla donna che mi indicò, e feci una corsa di andata e ritorno sotto il sole cocente. Nuovamente al teatro incontrai anche Federica, presidente di un’associazione culturale, che mi propose di esporre i miei libri nel suo stand in maniera totalmente gratuita.
Tante cose in poco più di un’ora e mezzo, ma era solo l’inizio.
Di lì in poi conobbi tante persone, quelle facente parte dell’associazione, istruite, intuitive e simpatiche, e quelle che passando si fermavano incuriosite e alle quali presentavo i miei scritti.
Il plus è stata l’amicizia nata con il proprietario del bar in via Garibaldi quasi di fronte al teatro, che mi fece stare con i miei libri anche in uno dei suoi tavoli proprio di fronte al bancone di servizio, ed mi indicava ad alcuni clienti come #ilScrittore che sono.
Quattro giorni di attività nelle quali sono riuscito, con l’aiuto delle gradevoli persone che mi circondavano, ad avere molti nuovi lettori che hanno acquistato da me i libri.
Non me lo aspettavo, ma lo volevo.
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