In un recente mattino fuori pioveva, e girovagando tra i canali della TV vidi uno speciale sul film ispirato al delitto del Canaro, tragedia avvenuta realmente a Roma in zona Magliana nel 1988.
Il film esce nei 2018 ed è diretto da Matteo Garrone, tra gli attori c’è Marcello Fonte che interpreta il protagonista (Marcello), Edoardo Pesce (Simone), Alida Baldari Calabria (Alida), Adamo Dionisi (Franco) e Francesco Acquaroli (Francesco).
Ci si trova nella periferia sul mare di Roma, e Marcello e ha un piccolo locale di tolettatura per cani. Lui li adora, li chiama spesso Amore, e con lui c’è la figlia Alida alla quale prova ad insegnare a fargli la toletta.
Entra all’improvviso nella sala d’ingresso del locale Simone, un alto e muscoloso giovane delinquente al quale Marcello conoscendolo si avvicina dicendo ad Aida di aspettarlo e di continuare a badare il cane, e questo giovane vuole dal toletatore la cocaina. Lui gli chiede di parlare a bassa voce, gliela dà, e gli dice di uscire, mentre Simone che fa quel che vuole si chiude in bagno e fa qualche tirata. Macello subisce i soprusi del giovane un po’ come fanno tutti quelli della zona, ma lui gli rimedia la cocaina, spesso pagandogliela e sperando gli vengano restituiti i soldi, e lo aiuta passivamente in alcune rapine, intascando cifre ridicole.
La zona, anche se ci sono palazzi, ha un ché di desolato, non è affatto curata e se piove vi sono pozze per com’è malmesso l’asfalto.
In zona Marcello è conosciuto e amico di tutti, e con loro un buon rapporto. Insieme cercano la soluzione al problema Simone che si comporta male con tutti, ed uno di loro propone di pagare qualcuno per eliminarlo, ma la cosa viene bocciata perché costerebbe troppo.
Un giorno Simone scopre che la parete in cartongesso che divide il tolettatore dal negozio orafo di un amico di Marcello, dalla parte opposta è vuota, quindi si può abbattere con facilità, e gli chiede di lasciargli le chiavi, cosicché lui possa fare il lavoro pulito di rapinare l’orafo e loro possano poi spartirsi i guadagni. Marcello non vuole, e Simone s’infuria e lo sbatte al muro obbligandolo ad accettare.
Vedendo questo film ho riconosciuto il talento di Marcello Fonte, che ha vinto il premio miglio attore a European Film Awards e al Nastro D’Argento, quest’ultimo ricevuto anche da Edoardo Pesce. Vari i premi e le nomination ricevuti dal film che esaltano anche la struttura del film.
A mio avviso ben studiato tutto ciò che viene esposto, che non combacia ovviamente col fatto reale, ma ricalca l’introspezione dei personaggi, soprattutto quello di Marcello, soggiogato, umiliato e reso solo dal delinquente Simone, che non ha carisma, solo forza fisica violenta.
Il fatto che Marcello sia padre ed abbia buoni rapporti con i suoi amici, gli fa credere di poter essere amico anche del delinquente e gli fa vivere queste due vite: simpatico e innamorato della figlia e dei cani e fuorilegge spalla di Simone. Vuole tutto, ma dalla seconda ottiene quasi nulla.
È spesso infelice, e quand’è lontano da Alida vuole mascherarsi con l’utilizzo della cocaina.
Noialtri, fuori dal film, siamo spesso annoiati, poco felici, arrabbiati, e proviamo a mascherare tutte le negatività postando foto coi sorrisi superficiali.
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