La Casa Di Carta

Ero titubante.
Spesso ho sentito enormi esaltazioni per le serie visibili per ora solo on line, ma la maggior parte delle volte, alla prima puntata già mi era calato l’interesse.
Ne La casa di carta (La casa de papel) è accaduto il contrario.

Il fatto che abbia vinto l’International Emmy Award mi ha incuriosito, e via! Ho iniziato a vederlo.
Mi ha coinvolto da subito, e quella tensione che pensavo potesse diminuire nell’andare avanti, è aumentata sempre più.

La storia è basilarmente semplice.

Dieci persone, tra loro sconosciute, vengono inviate a partecipare al colpo più grande della storia spagnola; personaggi di differenti età, talenti, modi di comunicare e obbiettivi personali. Ve ne è solo uno che li accomuna: la voglia di avere tanti soldi a disposizione.

Chi le raduna e le sceglie studiandole, è quello che si fa farà chiamare sempre il Professore.
Un imperativo che comunica subito al gruppo di sconosciuti è che nel gruppo non devono sapere i loro nomi reali né vicende estremamente personali, ma rimanere entità utili al ruolo.

L’obbiettivo è prendere possesso della zecca di stato spagnola per alcuni giorni e, non rubare, ma stamparsi 2400 milioni di euro, per poi svanire.
Può apparire impossibile, ma il Professore sceglie chi non ha nulla da perdere e convince tutti con la spiegazione del piano, che appare sempre più fattibile e inattaccabile.

Se non ti piacciono film d’azione ricchi e carichi di scene semi splatter, è importante che tu sappia che un’altra regola dettata dal Professore è che non si deve uccidere o far male a nessuno, a meno che non si sia costretti a farlo per il proseguo della propria vita.
Un rispetto che dev’essere sempre mantenuto, in tutto e per tutto.

E come faranno i componenti a chiamarsi l’un l’altro se non sanno i nomi reali?
A ognuno viene dato un nome di una città famosa.

A mio avviso, cosa che però non ho letto ne sentito da nessuno, i personaggi principali o importanti della serie, rispecchiano ognuno le caratteristiche dei segni zodiacali.

Che tu all’astrologia ci voglia credere oppure no, il fatto che si accostino tanto a profili zodiacali mi appare evidente.

L’elenco dei rapinatori è presto fatto.

Tokio (Ariete), Mosca (Cancro), Berlino (Leone), Nairobi (Pesci), Rio (Vergine), Denver (Sagittario), Helsinki (Bilancia), Oslo (troppo silenzioso da ipotizzare per me).

Il gruppo

Queste le braccia sotto la mente del Professore (Acquario), ai quali verrà aggiunta Stoccolma (Scorpione).

Il Professore

Stoccolma

Vi sono anche i buoni (?) della polizia, capitanati dell’ispettore Raquel Murillo (Toro), ed inoltre il direttore della zecca Arturo Roman (Capricorno), che come tanti altri, dipendenti e visitatori, viene trattenuto in ostaggio all’interno della casa.

Raquel Murillo

I segni sono 12, come l’elenco di personaggi che ho scritto. Strano vero?

Questa la cornice della trama, che se vorrai sarà dipinta in maniera straordinaria dalla interpretazione e introspezione  di ogni singolo personaggio.

Bada bene, al termine dei 20 episodi vi è un finale, ma ne è stato fatto un seguito, la terza stagione.
Per alcuni che lo hanno visto, può sembrare un’assurdità, per me che sono autore di storie, è facilmente e validamente prolungabile; ad esempio, tu che lo hai visto, sai che c’è una giovanissima figlia di un ambasciatore britannico. Lo sai, nevvero? Tra di loro avviene una sorta di incantesimo, la magia di sentirsi una famiglia benevola, e su questo è probabile che fondino una rinascita, per riunirsi o eventualmente aiutare qualcuno di loro. E quell’Arturo Roman?

Ci tengo a sottolineare che posso sbagliare perché a oggi non si sa nulla in Italia, e credo neanche all’estero.

Serie stupenda e con ottimi messaggi che consiglio di vedere a tutti quelli a cui serve… un caricabatterie.

Se hai Netflix